CONSUBIN GOI
Platoon Presentation
Forgiati da un durissimo addestramento, subacquei e incursori del COMSUBIN sono un nucleo formidabile di difesa e offesa.
Ottenere il massimo danno per il nemico impiegando il minor potenziale offensivo: questo è sempre stato il filo conduttore delle azioni degli incursori della Marina Militare Italiana. Già nella prima guerra mondiale gli antesignani dei reparti d'assalto della Marina si rendono celebri per alcune azioni spettacolari, come ad esempio l'affondamento della corazzata austriaca Viribus Unitis.
Organizzati nel 1935, i reparti d'assalto iniziano subito a sviluppare il materiale a loro necessario, anche se un'interruzione delle ricerche dal 1937 al 1939 compromette parte degli sforzi fatti e fa perdere un pò del vantaggio temporale che è stato acquisito.
Durante il secondo conflitto mondiale gli incursori si avvalgono di mezzi speciali come i siluri pilotati a lenta corsa, meglio noti come "maiali", mezzi biposto la cui prua è costituita da una carica esplosiva sganciabile da 300 Kg, che viene fissata alla chiglia del bersaglio. I mezzi di superficie sono costituiti dai motoscafi esplosivi, natanti sottili e veloci che vengono lanciati contro il naviglio nemico mentre il pilota salta in acqua pochi istanti prima dell'urto. Apposite cariche esplosive, denominate "mignatte", sono rimorchiate da nuotatori subacquei e fissate allo scafo, mentre i "bauletti" sono applicati alle alette di rollio. Per portare gli incursori sul luogo dell'azione si impiegano sottomarini, in particolare il glorioso Scirè, cacciatorpedinieri, e natanti di vario genere. Le azioni più famose risalgono al 1941. Il 25 marzo sei motoscafi esplosivi attaccano la baia di Suda causando l'affondamento dell'incrociatore britannico York e di una petroliera; il 10 settembre Gibilterra viene forzata dai "maiali" trasportati dallo Scirè, che riescono a minare due navi in rada e a colpire una cisterna alla fonda nel porto; infine, il 19 dicembre nel porto di Alessandria le corazzate Valiant e Queen Elisabeth sono danneggiate dagli incursori, che affondano anche una petroliera. Purtroppo non tutte le missioni sono coronate dallo stesso successo e molti incursori pagano con la vita il loro coraggio e ardimento.
Dopo la guerra la specialità è mantenuta in uno stato di semiclandestinità, utilizzando e riparando le vecchie attrezzature, fino a quando non viene ricostituito il reparto che prende il nome di Raggruppamento Subacquei e Incursori con sede al forte del Varignano, vicino a La Spezia. Il primo corso incursori si tiene nell'anno 1952.
Ottenere il massimo danno per il nemico impiegando il minor potenziale offensivo: questo è sempre stato il filo conduttore delle azioni degli incursori della Marina Militare Italiana. Già nella prima guerra mondiale gli antesignani dei reparti d'assalto della Marina si rendono celebri per alcune azioni spettacolari, come ad esempio l'affondamento della corazzata austriaca Viribus Unitis.
Organizzati nel 1935, i reparti d'assalto iniziano subito a sviluppare il materiale a loro necessario, anche se un'interruzione delle ricerche dal 1937 al 1939 compromette parte degli sforzi fatti e fa perdere un pò del vantaggio temporale che è stato acquisito.
Durante il secondo conflitto mondiale gli incursori si avvalgono di mezzi speciali come i siluri pilotati a lenta corsa, meglio noti come "maiali", mezzi biposto la cui prua è costituita da una carica esplosiva sganciabile da 300 Kg, che viene fissata alla chiglia del bersaglio. I mezzi di superficie sono costituiti dai motoscafi esplosivi, natanti sottili e veloci che vengono lanciati contro il naviglio nemico mentre il pilota salta in acqua pochi istanti prima dell'urto. Apposite cariche esplosive, denominate "mignatte", sono rimorchiate da nuotatori subacquei e fissate allo scafo, mentre i "bauletti" sono applicati alle alette di rollio. Per portare gli incursori sul luogo dell'azione si impiegano sottomarini, in particolare il glorioso Scirè, cacciatorpedinieri, e natanti di vario genere. Le azioni più famose risalgono al 1941. Il 25 marzo sei motoscafi esplosivi attaccano la baia di Suda causando l'affondamento dell'incrociatore britannico York e di una petroliera; il 10 settembre Gibilterra viene forzata dai "maiali" trasportati dallo Scirè, che riescono a minare due navi in rada e a colpire una cisterna alla fonda nel porto; infine, il 19 dicembre nel porto di Alessandria le corazzate Valiant e Queen Elisabeth sono danneggiate dagli incursori, che affondano anche una petroliera. Purtroppo non tutte le missioni sono coronate dallo stesso successo e molti incursori pagano con la vita il loro coraggio e ardimento.
Dopo la guerra la specialità è mantenuta in uno stato di semiclandestinità, utilizzando e riparando le vecchie attrezzature, fino a quando non viene ricostituito il reparto che prende il nome di Raggruppamento Subacquei e Incursori con sede al forte del Varignano, vicino a La Spezia. Il primo corso incursori si tiene nell'anno 1952.
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